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Quanto guadagna un calciatore in Serie D?

  • Immagine del redattore: Unipegaso Roma
    Unipegaso Roma
  • 26 feb
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 20 mar

In Serie D, i guadagni dei calciatori possono variare considerevolmente in base a diversi fattori, tra cui la squadra di appartenenza, la posizione geografica del club, il budget a disposizione della società e l’ambizione della squadra stessa. Sebbene i calciatori di questa categoria non percepiscano stipendi paragonabili a quelli delle leghe professionistiche superiori, alcuni riescono comunque a ottenere compensi dignitosi, mentre altri devono necessariamente affiancare al calcio un’altra attività lavorativa per potersi sostenere economicamente.


In questa categoria, infatti, i contratti non sono di tipo professionistico, ma piuttosto semi-professionistico o dilettantistico, il che significa che i calciatori non sono obbligati a dedicarsi esclusivamente al calcio. Questo comporta che molti giocatori della Serie D combinano l’attività calcistica con altre professioni, lavorando part-time o addirittura a tempo pieno in altri settori. Nonostante l’impegno richiesto per allenamenti e partite, il calcio in questa categoria non sempre garantisce uno stipendio sufficiente per vivere senza altre entrate.


Ma quindi quanto guadagna un calciatore in Serie D?

Il guadagno medio di un calciatore in Serie D può aggirarsi tra i 1.000 e i 2.500 euro al mese, ma questa cifra può variare sensibilmente in base alla squadra e alla situazione economica del club. Le squadre più ambiziose e con maggiori risorse finanziarie, soprattutto quelle che puntano alla promozione in Serie C, tendono a offrire stipendi più elevati per attrarre giocatori di buon livello. In questi casi, i calciatori più esperti o con un passato nelle serie superiori possono arrivare a percepire anche oltre 3.000 euro al mese, soprattutto se si tratta di elementi chiave della rosa. D’altra parte, i club con minori disponibilità economiche possono offrire compensi più bassi, talvolta limitati a semplici rimborsi spese per coprire i costi di trasferta, vitto e alloggio. Alcuni calciatori in squadre meno strutturate potrebbero guadagnare appena 500-700 euro al mese, o addirittura essere pagati solo a gettone di presenza, ricevendo un compenso esclusivamente quando disputano una partita ufficiale.

quanto guadagna un calciatore

Oltre al salario base, un aspetto da considerare è la possibilità di ottenere bonus e incentivi legati al raggiungimento di obiettivi specifici. Molte squadre offrono premi economici per vittorie in campionato, promozioni alla categoria superiore o prestazioni individuali di rilievo. Un calciatore può ricevere un premio extra per ogni gol segnato o un bonus se la squadra raggiunge una posizione utile per i playoff. Questi incentivi possono contribuire ad aumentare il guadagno mensile, ma dipendono dalle politiche adottate da ciascun club e dai risultati ottenuti sul campo.


Per molti calciatori, il compenso percepito in Serie D non è sufficiente per garantire un sostentamento economico stabile. È per questo motivo che tanti giocatori scelgono di affiancare all’attività sportiva un secondo lavoro che permetta loro di coprire le spese quotidiane e pianificare il proprio futuro. Questa necessità riguarda soprattutto i più giovani, che vedono la Serie D come un trampolino di lancio per cercare di emergere nel calcio professionistico. Molti sperano di attirare l’attenzione di club di Serie C o Serie B, dove gli stipendi sono più alti e il calcio è praticato a livello professionistico, ma nel frattempo devono necessariamente lavorare per mantenersi. Anche i calciatori più esperti, magari a fine carriera, si trovano spesso a dover valutare alternative lavorative, considerando che il calcio in questa categoria non offre garanzie economiche a lungo termine. Alcuni decidono di intraprendere la carriera di allenatore, preparatore atletico o dirigente sportivo, mentre altri si dedicano completamente ad attività extra-sportive, come il commercio, l’insegnamento o il lavoro in azienda.


Un altro fattore che incide sui guadagni in Serie D è la posizione geografica delle squadre. I club situati nel nord Italia, dove spesso ci sono più risorse economiche e sponsor disposti a investire nel calcio dilettantistico, possono offrire stipendi più alti rispetto a quelli del sud Italia o delle isole, dove la situazione economica è più complessa e le entrate derivanti da sponsor e biglietti sono generalmente inferiori. Anche le infrastrutture delle squadre variano a seconda delle risorse disponibili. Alcuni club dispongono di centri sportivi all’avanguardia, con strutture moderne e staff tecnico altamente qualificato, mentre altre squadre devono allenarsi su campi in condizioni meno ottimali e con meno risorse a disposizione. Queste differenze incidono non solo sulla qualità della preparazione atletica, ma anche sulla capacità del club di attrarre giocatori con stipendi più competitivi.



In definitiva, il calcio in Serie D è una realtà in cui convivono situazioni molto diverse. Da un lato, ci sono calciatori che riescono a vivere esclusivamente di calcio, grazie a stipendi dignitosi o a premi legati ai risultati sportivi. Dall’altro, esistono numerosi giocatori che vedono la Serie D più come una passione che come una reale fonte di reddito. Per molti, giocare in questa categoria rappresenta un’esperienza formativa, un’opportunità per emergere e tentare il salto nel professionismo. Per altri, invece, è semplicemente un modo per continuare a praticare il proprio sport preferito, senza grandi aspettative economiche.


Nonostante i compensi non sempre elevati, la Serie D rimane un campionato molto seguito e apprezzato, con un ruolo fondamentale nel panorama calcistico italiano.


Questa categoria rappresenta un passaggio importante per molti giovani calciatori che sognano di scalare le categorie e arrivare al calcio professionistico, ma è anche un punto di arrivo per tanti giocatori esperti che vogliono concludere la loro carriera in una realtà competitiva, ma meno pressante rispetto alle leghe superiori. Il guadagno in Serie D, dunque, dipende da tanti fattori: il club di appartenenza, la sua ambizione, la solidità economica della società, la posizione geografica e il valore del giocatore stesso. Se alcuni riescono a ottenere stipendi tra i 1.500 e i 2.500 euro al mese, altri si trovano a ricevere compensi molto più bassi o addirittura solo rimborsi spese. Per molti, dunque, il calcio in Serie D non è una professione a tempo pieno, ma un’attività da conciliare con altre occupazioni per garantire un futuro più stabile.

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